La passeggiata del 16 giugno, organizzata dal gruppo delle Guide Ambientali intorno al bellissimo lago di Montagna Spaccata, è stata un interessante occasione per continuare il discorso iniziato giovedì 13 durante la tavola rotonda di Castel San Vincenzo, alla luce del primo incontro dell’ Enel con i Comuni per la presentazione delle integrazioni al progetto originale di agosto 2023.


Il 13 giugno, infatti, mentre noi eravamo a CSV, i tecnici Enel hanno incontrato l’amministrazione di Alfedena. Il Sindaco ha dato la possibilità a due persone del coordinamento di partecipare in qualità di uditori. Quali novità al momento? Sostanzialmente nessuna! Viene confermato il livello d’impatto precedente: la centrale idroelettrica Pizzone II continua a non essere sostenibile per questi territori.

Come detto più volte – non ultima durante la tavola rotonda di giovedì scorso – grazie all’esistenza del Parco Nazionale a alla tutela degli ambienti naturali portata avanti da decenni, le amministrazioni comunali e i privati cittadini hanno scelto di valorizzare la bellezza di questi luoghi e di creare ricchezza attraverso il turismo, un turismo sostenibile, che minimizza gli impatti su natura e cultura tenendo presente il benessere della popolazione locale.

Pizzone II porterebbe tagli boschivi, nuove strade, frammentazione degli habitat con perdite di biodiversità irreparabili, cementificazione delle aree di cantiere, depositi di inerti, rumore e continuo traffico di camion giorno e notte: non verrebbero violentate solo le nostre montagne, ma anche i nostri paesi.

La realizzazione del progetto avrebbe un impatto significativo sul contesto socio economico, perché comporterebbe la perdita di attrattività di questi luoghi a scapito delle attività ricettive e dell’occupazione. Verrebbero cancellati in un attimo anni di sforzi ed investimenti.
ENEL propone compensazioni economiche, ma un danno di questa entità non potrebbe essere compensato con una ricchezza effimera, che durerebbe solo qualche anno, perché il territorio è ne uscirebbe stravolto e non più vivibile.

Purtroppo, si sta ragionando solo in un’ottica di profitto, un profitto ad ogni costo, e il prezzo lo pagherebbero i cittadini, gli stessi cittadini che finora hanno fatto grandi sacrifici per continuare a vivere tra le loro montagne e con i vincoli di un territorio protetto.

La transizione energetica deve avvenire, ma senza creare ulteriori disastri ambientali, quindi deve essere necessariamente una transizione ecologica e sostenibile per i territori, rispettando la natura e e gli abitanti.

È necessario ragionare su base locale e un PARCO NAZIONALE non è un luogo adatto alla realizzazione di un impianto di tale portata. La posizione del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise sarà determinante per l’evoluzione del progetto. L’incontro tra Enel e PNALM è previsto verso metà luglio, intanto il 25 giugno è in programma quello con il Comune di Barrea .
I cittadini della Comunità del Parco non si arrendono.